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18 gennaio 2003
 
Tra i tormentoni radioascoltabili di questo periodo c'è la riedizione di Una settimana un giorno di Edoardo Bennato. I più giovani credono che si tratti di un pezzo nuovo e io posso esibirmi nel racconto di quella volta che andai a vedere Bennato che poco lo consideravano e a sentirlo cantare saremo stati 100 e il suo gruppo non era arrivato e le luci non c'erano e lui fece un concerto spettacoloso con la grancassa in spalla e kazoo e armonica che gli fuoriuscivano da tutte le parti della bocca e sotto la luce fissa impietosa al neon noi si batteva il tempo e lui sudava.
Nello stesso album c'era una canzone profetica per i giorni nostri:

Ho un progetto in mente,
un parco in ogni città.
Quanto spazio verde,
la vita per voi cambierà...
... e costruirò ponti e larghe autostrade, a dieci e più corsie
senza code a caselli, pedaggi e altre diavolerie.
... e tutta la gente che è costretta ad emigrare, a casa tornerà,
ma già scuotete la testa, più non mi credete ormai...
... si, è vero!

Detto tra noi, sono solo un brigante, non un re,
sono uno che vende sogni alla gente,
fa promesse che mai potrà... mantenere.
Favole sì, ne ho contate ma tante, tante sai.
Detto tra noi, io non sono un gigante,
draghi non ne ho ammazzati mai...




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